domenica 17 maggio 2015

Questo mesto mondo senza poesia

Viviamo in un mondo più triste e più piccolo, più grigio e più arido, da quando è scomparsa la poesia.
Se l'è portata via la dittatura dell'immagine, alleata con lo straripare della tecnica. 
In un attimo, l'uomo si è scoperto ridicolo a scrivere parole, solo misere parole in rima o in assonanza. Gli è sembrato troppo poco, troppo lento, troppo triste l'intrecciarsi malinconico di sentimenti e versi. Paragonato all'esplosione di multimedialità che la modernità sa offrire, il silenzioso fragore della poesia è apparso improvvisamente vetusto, antico, superato. Morto.

Torna alla mente una bellissima poesia di Valerio Magrelli, "Invettiva sotto una tomba etrusca", che con rara sintesi racconta perfettamente di questo mondo senza poesia:

Adesso parleranno tutti uguale,
tutti la stessa lingua che ci ha tolto la nostra.
Hanno cacciato l’alfabeto tra i campi
braccandolo come un fuggiasco, come un ladro,
l’alfabeto dei padri.
Nessuno ci capirà, e nemmeno tra noi
impiegheremo più le vecchie parole,
corrose, diroccate mura delle nostre fortezze.
Ci hanno lasciato soltanto
le tombe, estremo ridosso.
Perciò parlo da qui,
voce reclusa nel buio
tra forme colorate, ma immobili per sempre
come l’ultimo alito
della nostra pronuncia.

Ed è proprio così che ci si sente, ad esasperatamente rimpiangere un tempo in cui la parola era sacralizzata e rispettata: come reietti nascosti tra le tombe, come fuggiaschi riparati nel rudere di un ex convento sconsacrato.
Fuori dalle traiettorie principali con il rischio di perdersi, e di perdere per sempre una parte di noi tanto cara, tanto vera.
Fuori dal tempo. 
Eppure, la rinuncia alla poesia ci colloca un po' più lontani dal centro, dall'essenza delle cose che ci circondano. Perché nulla coglie l'essenza delle vicende umane così profondamente come fa la poesia. Che rifugge le definizioni, la fredda cronaca, la biochimica: la poesia nutre e si nutre di accenni, tratteggia, dice cantando, aggiunge sottraendo.
Nasce nelle viscere e si disperde tra le nuvole.