Lui e quella bella storia della pipa di Bearzot, dei baffoni del vecchio Causio e del finto adolescente Bergomi, della testa alta di Antognoni e dell'esempio austero di Scirea. Dell'urlo di Tardelli, che per noi è un quadro che vale di più dell'Urlo di Munch. La storia di un presidente popolare (non populista) come Pertini che folleggia sugli spalti, delle partite a carte sull'aereo e di un paese che si godeva il boom economico.
Il signor Rossi da Prato è stato l'eroe normale, anche con i suoi errori da tipico italiano, di un mondo che è scomparso e che rimpiangiamo in una maniera insostenibile in questo tempo così disperante ed esasperante, che ci priva di tutto, anche delle partitelle dove ogni mingherlino poteva giocare a fare il Pablito di turno.
Ciao, hombre del Mundial.
venerdì 11 dicembre 2020
Pablito
Quando Pablito segnava ero troppo piccolo per capirlo, ma adesso lo capisco e so spiegarlo perché è così importante nel nostro immaginario.
Lui non aveva il pibe de oro come il Diez, né il fisico dirompente dei roboCr7 di oggi. Non era alto né tecnico, né potente né veloce. Era semplicemente normale, e la sua è stata l'epica di un tipetto normale che ha trasformato pari pari in realtà il sogno impossibile di ogni bambino mingherlino.
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