Singhiozzante
passa lento un altro Trabi:
ridi. Non concepisci
il rimpianto di quei singhiozzi
a GoetheStraße.
Singhiozzante
passa lento un altro Trabi:
ridi. Non concepisci
il rimpianto di quei singhiozzi
a GoetheStraße.
Poche cose mi appagano e mi riempiono come passeggiare lungo Aker Brygge.
Non è un piacere estemporaneo, c'è dentro tanta parte del mio percorso esistenziale, culturale, morale, filosofico e civico. C'è tutto questo in una semplice passeggiata su un molo di Oslo.
Perché il mio amore caldo per questo posto freddo viene da lontano: viene dalla sovversione familiare di Casa di Bambola, attraversa i viaggi emozionali del Nagel di Hamsun, e sfocia nelle abitudini introspettive del piastrellista di Solstad.
Geograficamente, la passeggiata su Aker Brygge approda poi in Piazza del Municipio, sede del Museo Nobel. È una perfetta metafora geopolitica.
La cultura intima, riflessiva, individuale ma mai individualistica si apre ad una cultura collettiva che si fonda sul rispetto, sull'apertura, sulla fiducia verso il prossimo. Il museo Nobel è una trasposizione dell'idem sentire che ho con la concezione norvegese dei diritti umani, del dialogo tra i popoli come base per una Pace duratura, e di un politically correct straordinariamente applicato alla faccia dei torvi, inefficaci sovranismi di tutte le latitudini.