Non si può né comprendere né immedesimarsi senza un'innata sensibilità verso il prossimo, né c'è possibilità di riuscire davvero a capirsi senza studio e approfondimento.
Credo che questo pericolosissimo populismo che sta avanzando in questi tempi odiosi abbia nelle fondamenta proprio l'oblio di questi due termini: comprensione e immedesimazione.
Non c'è più voglia di capire, di studiare, di immaginare ciò che prova, vive, affligge l'altro: da qui nasce questo cinismo imperante, grezzo, misero, folle. In troppi vivono ormai accartocciati su se stessi, aggrovigliati dentro le proprie piccole insignificanti facezie quotidiane.
Ci sono state altre crisi economiche nei secoli scorsi e altrettanto borioso si è presentato questo sentimento di indifferenza verso le sorti altrui. Ha prodotto ciò che sappiamo, innominabile catacomba di qualsiasi morale.
Vorrei tanto che la mia "formula che mondi possa aprirti" fosse universalmente recepita, anche se so essere impossibile: perché comprendere non significa appiattirsi su altre culture, immedesimarsi non significa annichilire la proprie identità.
Vorrei che fossimo nuovamente spinti a conoscerci, perché la conoscenza porta con sé rispetto e una possibilità di convivenza serena, equilibrata.
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