sabato 30 giugno 2018

Tanto rumore per nulla


Le barricate di Salvini agli occhi e per voce della propaganda hanno prodotto al Consiglio Europeo un successo totale sul tema della gestione dei flussi migratori.
Nella realtà le richieste italiane,  in parte effettivamente accolte dagli altri governi,  produrranno un effetto contrario.
In cambio dell'apertura di hot spot in altri paesi europei quali Francia e Spagna (ma le navi devono arrivarci...) e nei paesi d'origine (ma tali paesi devono accettarne l'insediamento, e non è per niente scontato) si accetta una redistribuzione dei migranti su base volontaria. Vince dunque la linea del patto di Visegrad: il che equivale a dire che chi non li vuole, non li prende. La vittoria del diritto all'egoismo sull'obbligo morale della solidarietà produrrà ulteriore e ancora più esacerbata contrapposizione tra i vari paesi, nel medio-lungo periodo. Con l'italia che rimane però il primo grande paese d'approdo : perché la geografia non si cambia nè con i trattati né con la propaganda su facebook.
L'Italia ha bisogno di un approccio solidale al tema dell'immigrazione, come si è visto con la vicenda dell'Acquarius risolta grazie al buon cuore dei socialisti spagnoli. Eppure, abbiamo deciso di fare asse con il fronte dell'egoismo, del cinismo, della chiusura politica oltre che mentale. L'Italia va a braccetto con i neo-protezionisti, dimenticando la propria costitutiva genetica di paese esportatore, di tutto e in tutto.
I precedenti governi stavano portando avanti una linea trattativista che intendeva obbligare tutti i paesi ad una redistribuzione equa e condivisa. Questa pazienza e questa capacità di mediazione il governo populista non ce l'ha,  perché i tavoli tecnici d'interlocuzione non sono riproducibili in post su twitter con 3 punti esclamativi. E allora ecco servito il finto successo che cela una sconfitta grottesca, ma di cui in pochi si accorgono. Per ora.

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