Tuttavia, non possiamo negare che anche gli ensemble di vario genere che abbiamo visto scorrere negli anni non siano stati in realtà così vincenti: il governo Prodi ucciso dai post-comunisti ne è l'esempio più forte nella memoria (sempre piuttosto corta) di elettori ed eletti.
Renzi nelle sue ultime dichiarazioni ha fatto capire di voler tornare a quella vocazione maggioritaria, per due motivi:
- Assenza di alleati.
Nessuno al di fuori della schiera dei suoi sostenitori lo appoggia, nessun altro partito, nessun altro movimento. Il suo porsi come "rottamatore" gli ha fatto guadagnare solo antipatie e ostacoli. - La vocazione "americana".
Il suo obiettivo finale, la sua "visione" politica ha come modello esplicito quello americano. Oltre ad essere questo esempio tanto fresco quanto vincente, rappresenta una direzione che l'Italia ha bisogno di intraprendere per risolvere una volta per tutte l'annosa tragedia dell'ingovernabilità.
La vocazione americana, seppur profondamente criticabile per alcuni aspetti quali i costi enormi delle campagne elettorali e una personalizzazione/spettacolarizzazione eccessiva, ha tutti i connotati di una democrazia partecipativa autentica e funzionale, alla quale un paese in gravissimo deficit di coinvolgimento popolare come il nostro dovrebbe puntare senza troppi fronzoli.
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