sabato 7 settembre 2013

Pacifismo low cost


Non c'è pace senza giustizia, e non c'è giustizia senza responsabilità.

In Siria sono in atto e sono stati commessi CRIMINI contro l'umanità. Crimini contro civili, contro bambini, contro donne e contro uomini in rivolta (ma questo dal punto di vista dello stato non cambia niente). La dittatura siriana utilizza il crimine e il genocidio come arma di lotta contro le opposizioni, e questa è la più grande delle ingiustizie, perché va a coinvolgere anche migliaia di innocenti. E questo al di là dell'uso che l' uso di gas.sia o meno comprovato.
In Siria si muore e si vede negata la giustizia da parte dello stato: come può un' organizzazione internazionale, o un qualsiasi paese sovrano, non prenderne atto? Come può una nazione moderna non prendersi la responsabilità di fermare questo sovvertimento dei più comuni diritti dell'uomo?


I soliti, famigerati democristiani di casa nostra, che quando Pannella si addentrava in uno dei suoi scioperi della fame deridevano il leader radicale come fosse un pagliaccio perdigiorno, adesso traggono giovamento da questa inutile protesta: si depurano le coscienze, fingono di interessarsi alle questioni internazionali, fanno professione di pacifismo e nonviolenza a buon mercato.
Intanto però i genocidi continuano, i gas sono ancora nelle cupe atmosfere di questa terra abbandonata a se stessa, e la catastrofe umanitaria si trasforma velocemente in migrazione di massa.
Dai ministri Mauro e Lupi, da Casini fino ai Celentano e Morandi di turno, tutti rinunciano alla cotoletta panata e alla carotina alla julienne, oggi. E domani?
Domani accadrà che altre ingiustizie verranno commesse da questo dittatore spietato, ma il silenzio sarà caduto sullo show del digiuno anti-bellico e nessuno muoverà un dito in difesa di chi avrà perso familiari, casa, dignità.
Alcuni di quelli che oggi digiunano sono gli stessi che qualche anno fa (2010) non avevano niente da commentare quando veniva concessa una delle massime onoreficenze italiane a Assad, l' "Ordine al merito della Repubblica italiana", salvo poi vederla revocata nel 2012. Solita ambigua, opportunistica, vile schizofrenia italiana dei giudizi sempre sommari, sempre imperfetti (Gheddafi docet).
Anche i campioni della destra nostrana, tipo Alemanno, si sono affrettati a proclamare la propria adesione al digiuno contro la guerra. Bravi, bravissimi. Poi però si dichiarano totalmente indisponibili all'accoglienza dei profughi, dei rifugiati, delle gente comune che immancabilmente dovrà spostarsi se l'ordine e la giustizia in quel paese non verranno ripristinati. Come conciliano le due cose?

Torniamo dunque al punto di partenza: se si vuole essere utili al prossimo, occorre agire affinché la giustizia venga ripristinata, anche attraverso l'uso (minimo indispensabile) della forza, almeno inizialmente. Se invece non si intende prendersi la responsabilità di ripristinare un livello minimo di giustizia, bé, allora avremo una PACE vuota come un deserto, e inutile come una preghiera.

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