Il primo tra i valori, la prima capacità che vorrò tramandare a mio figlio sarà questa: la capacità di immedesimarsi, di introiettare in sé sofferenze e gioie degli altri, i sogni e le esigenze, le ispirazioni e le disperazioni.
Questa capacità ce l'ha rubata la modernità, con la sua velocità tritatutto, con i suoi stress e le sue precarietà. L'homo sapiens sapiens è totalmente ripiegato su se stesso: la competitività economica, professionale, culturale ad ogni livello lo ha costretto ad una posizione costante di difesa da tutto e da tutti, ad uno stato di guerra permanente.
Questo egocentrismo universalizzato è fonte di impoverimento, perché l'incapacità di immedesimazione diviene incapacità di confronto, dunque di apprendimento, dunque di arricchimento personale.
Non riuscire più ad immedesimarci nell'altro ci aliena l'abilità di discernimento, di giudizio, trattenendoci prigionieri di paradigmi cognitivi limitati, usurati, superati.
L'opinione pubblica è divenuta un insopportabile ed inconcludente brusio di egoismi assortiti: gli imprenditori parlano di abbassare le tasse e di banche che non prestano loro soldi; gli operai sognano abbassamenti di tasse al lavoro dipendente; al sud si chiedono fondi per il sud, al nord si chiede di non dare più fondi al sud. Ogni categoria guarda a se stessa, nessuno chiede e riconosce diritti se non per se stesso.
Riscontriamo questo atteggiamento che è difficile definire altrimenti che non "meschino" nelle posizioni di una grande fetta di popolazione anche su due temi importanti della cronaca odierna: quello degli sbarchi di Lampedusa (e le tragedie che ci hanno colpito in questi giorni) e quello sull'amnistia nelle carceri.
Tecnicamente, e anche politicamente, sono comprensibili anche le posizioni di chi vorrebbe far prevalere la legalità e la sicurezza, però la maggioranza della popolazione italiana ragiona ormai in termini di nemesi nei confronti di chiunque: il carcerato è un nemico da tenere dentro, l'extracomunitario un nemico da non far entrare.
Per quanto riguarda l'indulto, l'argomento alternativo, quando si va oltre l'atteggiamento puramente punitivo nei confronti del detenuto, è quello classico su Berlusconi (se l'indulto cioè copra o non copra anche i suoi misfatti) che di fatto ossessivamente e volgarmente ormai occupa qualsiasi possibilità di discussione in Italia. Sull'onda emotiva di questa rabbia, di questa paura si dimenticano completamente argomenti reali, concreti.
Tecnicamente, e anche politicamente, sono comprensibili anche le posizioni di chi vorrebbe far prevalere la legalità e la sicurezza, però la maggioranza della popolazione italiana ragiona ormai in termini di nemesi nei confronti di chiunque: il carcerato è un nemico da tenere dentro, l'extracomunitario un nemico da non far entrare.
Per quanto riguarda l'indulto, l'argomento alternativo, quando si va oltre l'atteggiamento puramente punitivo nei confronti del detenuto, è quello classico su Berlusconi (se l'indulto cioè copra o non copra anche i suoi misfatti) che di fatto ossessivamente e volgarmente ormai occupa qualsiasi possibilità di discussione in Italia. Sull'onda emotiva di questa rabbia, di questa paura si dimenticano completamente argomenti reali, concreti.
In primis, il nostro paese ha subito condanne dalla Corte per i diritti umani di Strasburgo per "trattamento inumano e degradante". Si tratta di esborsi economici non indifferenti, peraltro, e si è recentemente appreso che alla medesima corte europea sono in attesa di giudizio ulteriori 550 casi, che potrebbero causare un ulteriore, gravosissimo danno economico, senza contare l'ennesima figura da paese occidentale di serie B che anno dopo anno ci stiamo guadagnando sul fronte dei diritti.
L'Italiam inoltre, figura ultima in Ue nella classifica riguardante la qualità nella gestione dei penitenziari. Il tasso di sovraffollamento delle prigioni nel nostro Paese è del 142,5%: ciò significa che ci sono oltre 140 detenuti ogni 100 posti letto: la media europea è del 99,6%.
Non ci sono, inutile illudersi, soluzioni istantanee a problemi così profondi, però è avvilente ascoltare le opinioni, per strada, nei bar, sui social network, di cittadini la cui unica curiosità è legata soltanto al vantaggio o allo svantaggio che personalmente possono trarre da une determinata situazione, o dalla gravosità erariale di un determinato provvedimento del governo.
Dalla destra razzista che incita al respingimento violento dei barconi fino alle posizioni ad orizzonte limitato dei pentastellati interessati unicamente a ricercare minuziosamente cavilli per attribuire in maniera generalizzata colpe alle classi dirigenti al potere, ascoltiamo soltanto argomenti di basso profilo, senza ideali, senza fantasia, senza "weltanschauung".
E pur non volendo, ecco che ci si ritrova ancora a tirare in ballo il Cavaliere di Arcore, perché questa è, in definitiva, la devastante conseguenza del ventennio berlusconiano: l'aver elevato l'opportunismo a pensiero unico.
L'Italiam inoltre, figura ultima in Ue nella classifica riguardante la qualità nella gestione dei penitenziari. Il tasso di sovraffollamento delle prigioni nel nostro Paese è del 142,5%: ciò significa che ci sono oltre 140 detenuti ogni 100 posti letto: la media europea è del 99,6%.
Non ci sono, inutile illudersi, soluzioni istantanee a problemi così profondi, però è avvilente ascoltare le opinioni, per strada, nei bar, sui social network, di cittadini la cui unica curiosità è legata soltanto al vantaggio o allo svantaggio che personalmente possono trarre da une determinata situazione, o dalla gravosità erariale di un determinato provvedimento del governo.
Dalla destra razzista che incita al respingimento violento dei barconi fino alle posizioni ad orizzonte limitato dei pentastellati interessati unicamente a ricercare minuziosamente cavilli per attribuire in maniera generalizzata colpe alle classi dirigenti al potere, ascoltiamo soltanto argomenti di basso profilo, senza ideali, senza fantasia, senza "weltanschauung".
E pur non volendo, ecco che ci si ritrova ancora a tirare in ballo il Cavaliere di Arcore, perché questa è, in definitiva, la devastante conseguenza del ventennio berlusconiano: l'aver elevato l'opportunismo a pensiero unico.
Approvo, che tristezza. Tempi di buio morale e spirituale, di appiattimento totale. Vorrei aggiungere - mentale -.
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