domenica 17 marzo 2013

Eppur si muove!


Sì, ieri il PD ha finalmente dato segni di vita.
Schiavo della caricatura da zombie che ne ha diffuso Grillo in questi mesi, lo smacchiatore mancato ha finalmente mosso una pedina sulla scacchiera, e per poco non fa scacco matto.


...Poi però si va ad approfondire, e ci si accorge che i candidati della segreteria erano Franceschini e Finocchiaro, e l'idea dei due nomi vincenti non è venuta in alcun modo dal suo entourage.
La vicenda dell'elezione dei presidenti delle due camere è quanto mai emblematica di ciò che ormai è chiaro da mesi: è assolutamente necessario un ricambio generazionale nella classe dirigente.
A Bersani va ancora riconosciuto il merito (l'unico) di aver saputo, alla fine, ascoltare e riconoscere le richieste di cambiamento che gli venivano dalla parte migliore del nuovo PD: in particolare, l'idea di Grasso ha il copyright di Pippo Civati. Questa è la vera novità della politica italiana, oggi: abbiamo scoperto di avere non soltanto un front runner in grado di aggregare consenso in maniera forse maggioritaria come Matteo Renzi, abbiamo anche una serie di neo-deputati quasi-40enni pronti a divenire classe dirigente del più importante partito di massa italiano.
Indubbiamente l'istanza radicale di cambiamento portata dal M5S e da Grillo hanno rafforzato le posizioni di tutti coloro che all'interno del PD chiedono rinnovamento di idee, di atteggiamento e di persone, tuttavia l'elemento fondamentale della giornata di ieri è che sappiamo di poter contare su un personale politico nuovo, giovane, pulito e preparato sul quale poter riporre le speranze per un futuro elettorale che non sia schiavo della dicotomia "voto-il-meno-peggio" / "voto-chiunque-purché-nuovo".
Un' ulteriore annotazione: nel PDL, dove il rinnovamento non ha avuto alcuno spazio, non hanno saputo fare altro che ripresentare l'impresentabile Schifani: un partito senza idee, senza personalità di ampio respiro, senza né forza né voglia di cambiamento.
Questa disattenzione (parliamo di un partito che convoglia la quasi totalità della proprie energie sulle questioni legali del proprio capo) ha fatto sì che con una mossa brillante si potesse andare a contrapporre e sottoporre agli occhi dei neo-senatori grillini un ballottaggio che non poteva non risvegliare le coscienze, specie per quella truppa di neoeletti siciliani per i quali il tema della lotta alla mafia è fondamentale.
Alla luce di tutto questo, che si riesca a trovare o meno un accordo per la nascita di un governo, possiamo riporre un po' più di speranza nel futuro: c'è un partito, il PD, che sta iniziando, attraverso le nuove leve, a comprendere i segnali provenienti dalla società, ed è in grado finalmente di "leggere" le necessità di un paese che ha un disperato bisogno di riforme profonde.
Di questo abbiamo bisogno: una nuova generazione appassionata e competente che abbia il coraggio della sfida, non la paura di perdere le posizioni di privilegio.
Adda passà 'a nuttata!


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