Parafrasando Pavese, si può dire che improvvisare, nella gestione della cosa pubblica, stanca l'elettorato, e anche molto velocemente.
Le elezioni amministrative richiedono personale preparato, affidabile, convincente, e in questa necessità risiedono le motivazioni dell'affermazione del centrosinistra e della disfatta del M5S, che lamenta una clamorosa carenza di personale e di esperienza gestionale. Non si tratta, come ritengono molti, di un difetto di comunicazione, ma di un'assenza di certezze, certezze che invece possono vantare il PD e i suoi alleati: in Italia l'unica cosa che davvero ha funzionato in questi anni in termini politici (o ha funzionato un po' meglio) è l'amministrazione locale, come dimostra il gradimento molto alto nei sondaggi di alcuni sindaci.
Per questo motivo il centrosinistra dovrebbe ambire a tradurre in ambito nazionale i buoni risultati ottenuti a livello locale. Non solo portando i nomi più spendibili, ma anche proponendo con forza una riforma complessiva del sistema elettorale (progetto "Il Sindaco d'Italia").
Queste elezioni hanno inoltre dimostrato come la stampa spesso sia lontana dal sentimento popolare, come insegua frequentemente la notizia morbosa più che la sostanza dei fatti, e finisca spesso per accanirsi sfruttando delle onde polemiche su determinati partiti senza in realtà avere giusta percezione del gradimento dell'elettorato.
Il PD è stato descritto come morto, moribondo, zombie. Eppure...
Presidenza della Repubblica, della camera e del senato. Presidente del consiglio. Sindaco di Milano e probabilmente di Roma. Tutte cariche in quota Centrosinistra, di cui il PD è il maggiore azionista.
La salute del centrosinistra nella configurazione (peraltro in parte già superata) delle ultime elezioni politiche gode di ottima salute. Non che l'occupazione delle cariche equivalga a risultati soddisfacenti a 360°, però certamente chi diagnosticava un imminente fine-vita per la coalizione e in particolare per il PD dovrà cambiare mestiere, o riflettere sulle proprie doti divinatorie.
Dovrà rivedere le proprie ambizioni da (funesto) demiurgo anche l'istrionico Grillo, il quale, oltre ad aver subìto umiliazioni elettorali in regioni importanti, con pochi fronzoli come Friuli e Val D'Aosta, oltre ad aver più che dimezzato il consenso in 3 mesi in una città come Roma dove nutriva ambizioni fortissime, oltre a non poter vantare alcun candidato al ballottaggio nei comuni principali, ha registrato una figuraccia colossale a Siena, dove il centrosinistra è davanti a tutti nonostante il bombardamento polemico quotidiano del M5S sulla vicenda MPS. Inutile negare come il forte appoggio di Renzi al suo candidato abbia giovato ad un'immagine rinnovata e rinnovabile del PD.
Un'ultima nota sull'astensionismo: il problema è serio e va affrontato. Tuttavia, una riflessione può essere fatta.
Confrontando i dati città per città rispetto alle politiche si percepisce ancora una volta come l'importanza di una penetrazione territoriale, sociale, ideologica sia alla base di un' organizzazione politica vincente nel lungo periodo. Sono infatti già venuti meno quei voti estemporanei di protesta che hanno dato grande smalto, alle elezioni politiche, ad un movimento giovane e congiunturale come il M5S, mentre sono stati premiati i partiti con basi solide.
Tutto questo invita un approfondimento dei suggerimenti che l'ex ministro Barca sta cercando di portare nel dibattito sulle nuove forme dell' organizzazione politica, che vanno esattamente nella direzione di un rafforzamento e della valorizzazione della rappresentanza territoriale del partito.
Confrontando i dati città per città rispetto alle politiche si percepisce ancora una volta come l'importanza di una penetrazione territoriale, sociale, ideologica sia alla base di un' organizzazione politica vincente nel lungo periodo. Sono infatti già venuti meno quei voti estemporanei di protesta che hanno dato grande smalto, alle elezioni politiche, ad un movimento giovane e congiunturale come il M5S, mentre sono stati premiati i partiti con basi solide.
Tutto questo invita un approfondimento dei suggerimenti che l'ex ministro Barca sta cercando di portare nel dibattito sulle nuove forme dell' organizzazione politica, che vanno esattamente nella direzione di un rafforzamento e della valorizzazione della rappresentanza territoriale del partito.