Durante le Primarie del Centro-Sinistra abbiamo assistito a più riprese a critiche rivolte a Matteo Renzi riguardanti il suo programma: chi lo definiva un copia-incolla, chi ne parlava in toni sprezzanti definendolo un insieme di frasi ad effetto, chi lo riteneva un bel compendio di marketing applicato alla politica.
Ebbene, a distanza di poche settimane le evoluzioni di fine-legislatura cementano con ancora maggiore forza l'idea che il futuro, per questo paese, sarà necessariamente migliore del presente, dal punto di vista dei contenuti.
Dico questo perché a fronte di un programma certo criticabile ma certamente innovativo, lungimirante, concreto, partecipato come quello dei "rottamatori" del PD, ci troviamo di fronte ad un Centro e un Centro-Destra totalmente privi di qualsiasi idea di futuro, e di paese. Sbandano in cerca di alleanze improbabili, vivono aggrappandosi affannati alle calcolatrici inseguendo i sondaggi, senza avere una minima idea programmatica, senza avere alcuna "visione" da realizzare.
Finiscono così per affidarsi ad un uomo, Monti, di grande prestigio internazionale e di comprovata affidabilità, accettandone però la totale assenza di passione, di idee, di progetti.
I moderati italiani, che sono sempre e comunque maggioranza nel paese, si accontentano di regalare i propri consensi ad un (bravo) amministratore, che come tale non può che essere un conservatore. Dunque, ancora una volta la maggioranza del paese non coglie la necessità impellente di riforme, di cambiamento.
L'innovazione tecnologica, il ricambio generazionale, la sprovincializzazione: tutto questo ancora una volta sarà rimandato a una data da destinarsi, molto vicina probabilmente ma ancora incerta.
Non ci sono dubbi: è un paese per vecchi.
Non ci sono dubbi: è un paese per vecchi.
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