sabato 8 dicembre 2012

Tifogenetica.

Anche se poi negli anni è difficile mantenere le identità di squadra, ogni squadra ha comunque una sua genesi nella fantasia popolare e la conserva nel tempo, per quanto può.

La caratteristica del milan è quella di giocare in armonia ed eleganza. Il milan ha come prerogativa quella di essere una squadra abbastanza omogenea, di gente bella da vedere, signorile.
Sembrano tutti figli di Berlusconi (e magari lo sono davvero...); hanno il sangue blu e si piacciono tanto quanto piacciono.
I milanisti sembrano persone nate con la camicia, e quindi la camicia la sanno portare.

La caratteristica della J
uve è quella di essere una squadra di parvenù, di operai assatanati di sangue che conquistano il successo con la mazza, e che quindi la camicia non la sanno portare.
Sono quelli che hanno ottenuto il successo con ogni mezzo, e quindi anche quando vincono non hanno dignità, non piacciono, non sono belli né eleganti. Rimangono quelli che sono anche quando sono rivestiti.


L'inter invece è la squadra degli individualisti, dei senza meta, è la squadra romantica per eccellenza: ne fanno parte eroi erranti di ogni landa, vagabondi giramondo, fuoriclasse fuori di testa, giovani Werther del/nel pallone, meteore senza meta.

Ci si riconosce in una squadra
nella misura in cui ci si identifica con la proiezione fantastica che si ha di essa, a mio avviso.
Per questo tifo Inter, anche se perde, forse perchè perde, ma quando vince stravince senza ombre: come tutte le vittorie degli eterni perdenti, le sue vittorie sono inni rivoluzionari, sono stravolgimenti dello status quo, sono riscosse eroiche.
La vittoria dell'inter è la vittoria dell'uno contro tutti, per questo accade poco.
Le vittorie del milan sono l'affermazione della nobiltà, quelle della juve dei bagni di sangue.

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